Mohammed Dalì

olio su tela, tela, 2024

Questo dipinto mescola con arguta ironia due figure leggendarie e apparentemente distanti: il pugile Muhammad Ali e l’artista Salvador Dalì. Il risultato è una fusione surreale e teatrale che dà vita a un personaggio immaginario e paradossale: Mohammed Dalì, un pugile-dadaista, fiero e fuori dal tempo.

Il volto, illuminato da un fascio drammatico di luce, riprende i tratti classici del boxeur anni ’30, ma l’inconfondibile baffo alla Dalì spezza ogni possibile lettura realistica, trasformando la scena da ring in un palcoscenico dell’assurdo. Lo sguardo è magnetico, penetrante e orgoglioso, sospeso tra determinazione sportiva e follia creativa.

La palette monocromatica calda, dominata da bruni, beige e accenti carminio, evoca le atmosfere delle vecchie fotografie e allo stesso tempo l’intensità fisica del combattimento. I riflessi sulla pelle, quasi scolpiti, donano al corpo una qualità scultorea, mentre il guantone teso in primo piano crea tensione e tridimensionalità.

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